domenica 17 novembre 2013

Cavolo nero di Toscana

Il cavolo nero di Toscana, chiamato anche cavolo palmizio o cavolo a penna, è un ortaggio assai resistente sia alle avversità climatiche sia alle diverse caratteristiche del terreno.
Questo tipo di cavolo non è molto conosciuto ad di fuori della Toscana dove invece viene utilizzato per molte pietanze: dal cavolo nero e salsiccia alla ribollita, il cavolo nero di Toscana fa da padrone sulle tavole della nostra favolosa regione!
I cavoli appartengono alla famiglia delle Brassicacee e il genere di questo cavolo è Oleracea: il suo nome scientifico è Brassica oleracea varietà “acephala” cioè senza testa (infatti a differenza di altre varietà di cavolo non forma una “testa” compatta ma le sue foglie si sviluppano in orizzontale).
 
Cavolo nero di Toscana nell'orto urbano
 
Vediamo insieme come coltivare il cavolo nero di Toscana nel nostro orto urbano:
Tipo di terreno: si adatta a qualsiasi tipo di terreno, ma preferisce quello fresco, fertile e ben drenato. Nel nostro orto urbano possiamo metterlo sia nelle casse sia nei vasi, avendo cura di usare un terriccio che dreni molto e ben fertilizzato.
 
Clima: pianta rustica, predilige un clima temperato. Le alte temperature ed i venti caldi favoriscono la prefioritura. Resiste molto bene alle gelate tipiche nella mattine toscane e, anzi, ne giovano le foglie che risulteranno più tenere quanto più subiranno il freddo.
 
Trapianto: quando le piantine sono alte 15-20 cm ad una distanza di 50 cm l'una dall'altra.
 
Taglia: quando le piantine raggiungeranno un'altezza minima di 10 cm e avranno 5/6 foglie sarà l'ora del trapianto.
 
Corrette concimazioni: tutti i cavoli hanno bisogno di alcune concimazioni per produrre piante e frutti di buona qualità. Sempre preferibili i concimi naturali (chi coltiva gli animali sarà ben felice di darvi il concime se gli pulirete la stalla!)
 
Cura e manutenzione: mantenere costantemente pulite dalle infestanti le zone in prossimità delle piante.
 
Annaffiature: indispensabile prima e dopo il trapianto, poi annaffiare regolarmente senza esagerare e creare ristagni d'acqua.
 
Produzione e raccolta: Si coltiva da marzo fino ad ottobre. Si raccoglie a circa 6o giorni dal trapianto. In funzione del periodo di trapianto sono praticamente disponibili tutto l'anno, specialmente durante le stagioni più fredde.
 
Conservazione: in frigorifero per 2/3 settimane.
 
Consociazione: con sedano, finocchio e lattuga.
 
Avversità: meglio trattare con prodotti naturali (come ad esempio gettare intorno alle piantine la cenere) gli insetti infestanti come bruchi e lumachine.
 
Il consiglio di Papero Blu:
  • Possiamo iniziare a raccogliere le prime foglie giovani quando la pianta avrà almeno 4 o 5 coppie di foglie adulte, ma per assaporare il vero cavolo nero dovremmo aspettare i primi freddi o meglio ancora le prime gelate.
  • Per tenere lontani afidi e tripidi mettiamo vicino al nostro cavolo nero delle piante aromatiche come menta, timo e salvia
  • In commercio si trovano le bustine con i semi ma, visto che rientrano in quelle piante "particolari" e quindi non tutti i garden li avranno, sarà più semplice trovare e comprare le piantine 
 
Semina...e raccogli!!

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