Il cavolo nero di Toscana, chiamato anche cavolo palmizio o cavolo a penna, è un ortaggio assai resistente sia alle avversità climatiche sia alle diverse caratteristiche del terreno.
Questo tipo di cavolo non è molto conosciuto ad di fuori della Toscana dove invece viene utilizzato per molte pietanze: dal cavolo nero e salsiccia alla ribollita, il cavolo nero di Toscana fa da padrone sulle tavole della nostra favolosa regione!
Questo tipo di cavolo non è molto conosciuto ad di fuori della Toscana dove invece viene utilizzato per molte pietanze: dal cavolo nero e salsiccia alla ribollita, il cavolo nero di Toscana fa da padrone sulle tavole della nostra favolosa regione!
I cavoli appartengono alla famiglia delle Brassicacee e il genere di questo cavolo è Oleracea: il suo nome scientifico è Brassica oleracea varietà “acephala” cioè senza testa (infatti a differenza di altre varietà di cavolo non forma una “testa” compatta ma le sue foglie si sviluppano in orizzontale).
Cavolo nero di Toscana nell'orto urbano |
Vediamo insieme come coltivare il cavolo nero di Toscana nel nostro orto urbano:
Tipo di terreno: si adatta a qualsiasi tipo di terreno, ma preferisce quello fresco, fertile e ben drenato. Nel nostro orto urbano possiamo metterlo sia nelle casse sia nei vasi, avendo cura di usare un terriccio che dreni molto e ben fertilizzato.
Clima: pianta rustica, predilige un clima temperato. Le alte temperature ed i venti caldi favoriscono la prefioritura. Resiste molto bene alle gelate tipiche nella mattine toscane e, anzi, ne giovano le foglie che risulteranno più tenere quanto più subiranno il freddo.
Trapianto: quando le piantine sono alte 15-20 cm ad una distanza di 50 cm l'una dall'altra.
Taglia: quando le piantine raggiungeranno un'altezza minima di 10 cm e avranno 5/6 foglie sarà l'ora del trapianto.
Corrette concimazioni: tutti i cavoli hanno bisogno di alcune concimazioni per produrre piante e frutti di buona qualità. Sempre preferibili i concimi naturali (chi coltiva gli animali sarà ben felice di darvi il concime se gli pulirete la stalla!)
Cura e manutenzione: mantenere costantemente pulite dalle infestanti le zone in prossimità delle piante.
Annaffiature: indispensabile prima e dopo il trapianto, poi annaffiare regolarmente senza esagerare e creare ristagni d'acqua.
Produzione e raccolta: Si coltiva da marzo fino ad ottobre. Si raccoglie a circa 6o giorni dal trapianto. In funzione del periodo di trapianto sono praticamente disponibili tutto l'anno, specialmente durante le stagioni più fredde.
Conservazione: in frigorifero per 2/3 settimane.
Consociazione: con sedano, finocchio e lattuga.
Avversità: meglio trattare con prodotti naturali (come ad esempio gettare intorno alle piantine la cenere) gli insetti infestanti come bruchi e lumachine.
Il consiglio di Papero Blu:
- Possiamo iniziare a raccogliere le prime foglie giovani quando la pianta avrà almeno 4 o 5 coppie di foglie adulte, ma per assaporare il vero cavolo nero dovremmo aspettare i primi freddi o meglio ancora le prime gelate.
- Per tenere lontani afidi e tripidi mettiamo vicino al nostro cavolo nero delle piante aromatiche come menta, timo e salvia
- In commercio si trovano le bustine con i semi ma, visto che rientrano in quelle piante "particolari" e quindi non tutti i garden li avranno, sarà più semplice trovare e comprare le piantine
Semina...e raccogli!!
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