martedì 29 ottobre 2013

Missione "pomodori freschi tutto l'anno"

Con l'autunno arriva il momento di raccogliere le ultime verdure dal nostro orto e trovare il modo di conservarle e gustarle tutto l'anno.

Uno dei prodotti più facili da conservare sono sicuramente i pomodori piccadilly, ottima qualità che si presta a svariati utilizzi in cucina e dal sapore deciso e gustoso.

Un metodo semplice ed efficace per conservarli ed averli freschi tutto l'anno è la congelazione: vediamo insieme come procedere in questa fase semplice ma delicata per la buona conservazione dell'alimento. I pomodori si conserveranno per circa 5/6 mesi.
 
  1. Scegliamo pomodori sodi e maturi; controlliamo che non siano sciupati o picchiettati; prediligiamo pomodori biologici (meglio se del nostro orto urbano).
  2. Laviamoli accuratamente e asciughiamoli bene, lasciandoli qualche minuti distesi in modo che tutta l'acqua evapori.
  3. Prendiamo dei sacchetti da congelatore e mettiamoci i pomodori interi e asciutti.
  4. Riponiamo i sacchetti nel nostro congelatore e...la missione pomodori-freschi-tutto-l'anno è terminata!

I consigli di Papero Blu: con questo metodo possiamo prelevare la quantità di pomodori che ci serve e lasciare il resto nel congelatore, senza avere paura che il prodotto possa andare a male.

Basterà passare un attimo i pomodori sotto un getto di acqua calda e la pelle dei pomodori verrà via facilmente.

Essendo un prodotto congelato non utilizziamo questi pomodori per fare passate di pomodori fatta in casa e da conservare (facciamole solo con pomodori freschi): una volta tirato fuori dal congelatore il pomodoro deve essere utilizzato velocemente!

 
Raccogli e conserva!

lunedì 28 ottobre 2013

Castagne: dal bosco alla tavola!

Quando arriva l'autunno il primo prodotto della natura che ci viene in mente sono le castagne: belle da vedersi e ottime da mangiare, le castagne sono uno dei prodotti più nutrienti della stagione.
I frutti del castagno, in realtà, sono i ricci (l'involucro spinoso, che potremmo comunque utilizzare per decorazioni di tavole o composizioni da tenere in casa) ma noi gusteremo e prepareremo i semi del castagno, cioè il frutto farinoso e dal colore esterno marrone-scuro lucido che tutti conosciamo!

Non si trovano in tutte le regioni italiane (principalmente in Sicilia, Campania, Lazio, Toscana e Piemonte) e sono state un elemento fondamentale nell'alimentazione delle generazioni passate, in quanto di facile reperibilità e ricche di amido (e quindi nutrienti come la pasta, il pane ed i cereali).

Non sono certo un alimento poco calorico ma la loro dolcezza e bontà farà dimenticare per un attimo la linea (soprattutto le caldarroste perché, perdendo acqua, l'amido si trasforma in zucchero semplice)! Dall'altro canto ricordiamo che le castagne, ricche di fibre, facilitano la risoluzione di disturbi gastrointestinali, riequilibrando la flora batterica (sono consigliate per chi fa molta attività fisica ma non per i diabetici, visto proprio l'alto contenuto di zuccheri).

Vediamo insieme come preparare le caldarroste: sembra (ed è) una ricetta facile da fare ma con l'accorgimento di qualche piccolo trucco in cucina diventeranno ancora più buone!
 
Come preparare le caldarroste:
Ingredienti:
  • Castagne (meglio se abbastanza grosse, perchè con più polpa, e integre, senza buchi o macchie)
  1. Con un coltellino appuntito e affilato intacchiamo la superficie praticando un taglio di circa 3-4 cm di lunghezza fino ad arrivare alla polpa.
  2. Immergiamole in una bacinella d'acqua per qualche minuto: in questo modo assorbiranno un po' di quell'acqua che poi evaporerà in abbondanza durante la cottura.
  3. In commercio ci sono le padelle bucherellate costruite appositamente per fare le caldarroste: consiglio di usare questa padella nel forno a legna oppure sulla brace perchè in questo modo ne viene esaltato il sapore (un po' come quello che si assapora nelle bancherelle ambulanti che troviamo in questo periodo agli angoli delle nostre città...); in alternativa possiamo usare la semplice teglia da forno, avendo cura di rivestirla con della carta forno perchè le castagne tendono ad attaccarsi sul fondo.
  4. Cuociamo in forno, a fuoco lento, per circa 40 minuti
  5. Il consiglio di Papero Blu: per sbucciare più facilmente le caldarroste, una volta cotte, avvolgiamole in un canovaccio bagnato, stringiamo fino a formare una caramella e sfreghiamo per qualche minuto: in questo modo la buccia verrà via più facilmente! Ottime con un buon bicchiere di vino rosso (toscano).


Un ultimo consiglio per la nostra salute e il divertimento: oltre ad essere molte costose, le castagne che acquistiamo in giro per supermercati ci tolgono la poesia del periodo autunnale...meglio se vi vestite, uscite e andate a fare una bella passeggiata nel bosco alla ricerca di questo prodotto: in questo modo farete movimento fisico e passerete un po' di tempo con le persone che più vi stanno a cuore e potrete poi condividere con loro una serata scoppiettante mentre le caldarroste si cuoceranno!

 




Dall'orto (ops..bosco!) alla tavola...BUON APPETITO!
 
Un ringraziamento ad Alessio che ha raccolto, si è punto le dita, ha inciso, ha cotto...
ha mangiato!!

mercoledì 23 ottobre 2013

Zucchina lunga serpente di Sicilia

 
La Cucuzzedda

Origine ed utilizzo
La zucca è una pianta molto nota per il suo utilizzo alimentare.
Appartiene alla famiglia delle Cucurbitacee.
La nostra zucchina è chiamata Cucurbitacea longissima.
I loro frutti sono i più usati nella composizione di diversi contorni a pietanze, ma anche come ingredienti principali di minestroni o zuppe, torte salate o particolari dolci.

Coltivazione
La zucca cresce e si sviluppa in modo soddisfacente soprattutto in climi caldi o temperati, con temperature che oscillino tra i 17 e i 25 gradi circa.
La semina va effettuata a primavera inoltrata (aprile - maggio), con temperature preferibili intorno ai 15 gradi.

Semina in campo aperto: collochiamo 5 semi a 3 centimetri circa di profondità, distanziate di almeno un metro e mezzo.

Semina in semenzaio: collochiamo 3 semi in ogni alveare.

Terreno
La zucca tollera diversi terreni ma prediligiamo comunque terreni soffici e ben drenati e sufficientemente ricchi di sostanza organica.

Concimazione
La zucca ha bisogno di buone quantità di concime.

Consociazioni
E' consigliabile non effettuare un ulteriore coltivazione della zucca sul medesimo terreno prima di 3 anni circa. Ottime associazioni per la zucca si hanno con il mais o la patata.
 

Diradamento
Questa operazione la dobbiamo compiere nel momento in cui le piante facciano vedere 3 foglie.


Cimatura
Dobbiamo cimare il trancio principale dopo la seconda o quarta foglia. Lasciamo ingrossare solo tre piccoli frutti ogni pianta al fine di sviluppare zucche di grandi dimensioni. La cimatura dei tralci con frutto va effettuata alla seconda foglia che segue il frutto.

Raccolta
Dobbiamo compierla tra settembre e novembre, in modo da anticipare l'arrivo di gelate.

Parassiti
La zucca soffre i parassiti tipici delle cucurbitacee: i più comuni sono gli afidi, che causano danni alle foglie, in particolare il loro appassimento. Si può operare contro la presenza di afidi utilizzando un apposito trattamento con ortica macerata.


Semi: difficilmente si riescono ad estrarre i semi direttamente dalla zucchina (anche perché dovremmo attendere che si trasformi in zucca e quindi si rischia di portare via tutte le energie della pianta per una sola zucchina) ma in commercio si trovano i semi in bustina.


 
Ed ora...semina e raccogli!

Marmellata di peperoncini piccanti

Visto che siamo alla fine della temperatura mite e nel nostro orto possono essere rimaste ancora alcune piante di peperoncino, affrettiamoci a raccoglierne i frutti (anche verdi, matureranno poi anche se staccati dalla pianta) prima che arrivino le prime gelate invernali e conservarli per consumarli durante l'inverno.

Un ottimo utilizzo del peperoncino è sicuramente farci la marmellata, ideale per essere accompagnata con formaggi stagionati. Vediamo insieme come farla!


Marmellata di peperoncini piccanti (rigorosamente dell'orto)

Ingredienti per 3 barattoli circa da 250 gr
  • Peperoncini rosso piccante fresco: 200 gr
  • Peperoni rossi: 800 gr
  • Zucchero: 500 gr
  • Sale: 1 grosso pizzico
  • Mela: 1 spicchio

  1. Sterilizziamo i vasetti in vetro che utilizzeremo per la conservazione della nostra marmellata: mentre asciugheranno noi la prepareremo!
  2. Laviamo e asciughiamo i peperoni, togliamo i piccioli e puliamoli di tutti i semi e dei filamenti bianchi interni. Tagliamo a listarelle o tocchetti.
  3. Laviamo e asciughiamo i peperoncini, togliamo il picciolo e puliamoli di tutti i semi e dei filamenti bianchi interni. Tagliamo a listarelle o tocchetti.
  • In questa fase se abbiamo paura del piccante dei peperoncini mettiamoci dei guanti in lattice
  1. Mettiamo i peperoni e i peperoncini a pezzetti in una casseruola; aggiungiamo lo zucchero semolato, il sale, lo spicchio di mela e cuociamo a fuoco molto lento.
  2. Copriamo la pentola con un coperchio lasciando uno sfiato per il vapore e facciamo cuocere per circa 1 ora. Trascorso il tempo necessario spengiamo il fuoco e passiamo il tutto con un mixer ad immersione. Soffermiamoci a lungo sulle bucce, in modo da fare fuoriuscire più polpa il possibile.
  3. Rimettiamo il composto sul fuoco basso e, rimestando spesso, facciamo cuocere per un’altra mezz’ora.
  4. Quando la marmellata sarà densa preleviamone un cucchiaino e lasciamone cadere una goccia su piatto: se resta compatta la nostra marmellata è pronta da invasare! Altrimenti se la goccia scivola via e non risulta compatta, proseguiamo la cottura per il tempo necessario mescolando frequentemente.
    Marmellata di peperoncini piccanti
  5. Appena pronta, invasiamo subito con l'aiuto di un colino nei contenitori, chiudiamo con i tappi e rovesciamo i vasetti, coprendoli con un panno scuro. Lasciamoli così fino a quando non si saranno raffreddati e non si sarà attivata la chiusura ermetica del sottovuoto. La nostra marmellata è pronta per essere conservata...e mangiata!

Dall'orto alla tavola....BUON APPETITO!

martedì 15 ottobre 2013

Cucuzzedda e Tenerumi

Ho avuto la fortuna di vivere per alcuni mesi (estivi) in Sicilia, e precisamente a Caltagirone, dove tra le tante verdure che affollavano i banchi del mercato del sabato ne spiccava una...la zucchina lunga serpente di Sicilia!

Imponente per il suo aspetto e la sua lunghezza, questa zucchina è poco conosciuta ma molto apprezzata nel momento in cui la si assaggia e si impara a cucinarla.

In Sicilia viene proposta come minestra calda in estate e, paradossalmente viste le alte temperature siciliane, è considerata una pietanza “rinfrescante”, grazie alle sue grandissime proprietà diuretiche e disintossicanti.

Zucchina lunga serpente di Sicilia

Come si coltiva la zucchina lunga serpente di Sicilia nel nostro orto: 

Difficilmente si trovano in vendita le piantine già grandi da trapiantare: basterà trovare in un negozio specializzato una bustina di semi e...far crescere le piantine!

La pianta della zucchina lunga è molto grande ed è rampicante: nel nostro orto necessiterà quindi di un luogo ben soleggiato e un appoggio stabile su cui far avvolgere i suoi lunghi rami.

Le foglie, di colore verde chiaro, sono molto grandi e ricoperte da una piccola peluria: queste sono i Tenerumi.

La zucchina che cresce è la cosiddetta Cucuzzedda: cresce in pochi giorni ed è impressionante la lunghezza che raggiunge (se la si lascia crescere si trasformerà in zucca, ma è talmente tanto buona e tenera che sarebbe un peccato!).

È importante annaffiarla spesso e, via via che le foglie diventano grandi e perdono il loro verde vivace, è indispensabile toglierle in modo da pulire la pianta e permettere alle nuove foglie e zucchine di crescere rigogliose.

Come si cucina la Minestra con i Tenerumi (e la Cucuzzedda):

Ingredienti per 5/6 persone
  • Tenerumi: 30 foglie circa, scegliendo quelle più belle e tenere
  • Cucuzzedda: 1
  • Pomodoro: 2 pomodori rossi freschi oppure 3-4 pomodori pelati
  • Cipolla: 1
  • Patata: 2
  • Spaghetti o pasta corta da brodo: 200 gr
  • Sale
  • Peperoncino
  • Olio
  1. Laviamo accuratamente i Tenerumi con abbondante acqua in modo da eliminare completamente polvere ed eventuali animaletti (soprattutto piccole chiocciole golose di queste tenere foglie).
    Facciamo bollire una pentola d'acqua e cuociamo i Tenerumi per 30 minuti circa (o comunque fino a quando non siano diventati teneri).
    Scoliamo e facciamo delle palline con le foglie strizzate.
    Teniamo da parte l'acqua dove abbiamo cotto i Tenerumi: quest'acqua scura è la componente altamente diuretica.
  2. In una pentola capiente mettiamo olio, la cipolla tagliata fine, le patate a pezzi piccoli, la Cucuzzedda tagliata a tocchetti (sbucciamo la zucchina con un pelapatate e togliamo eventualmente la parte interna e bianca che altrimenti potrebbe sfaldarsi). Lasciamo soffriggere per qualche minuto e poi aggiungiamo l'acqua di cottura dei Tenerumi: dovrà cuocere per circa 40 minuti.
  3. Aggiustiamo di sale e peperoncino.
    Tagliamo in maniera grossolana le palline che abbiamo fatto con i Tenerumi e mettiamoli insieme a tutto il resto.
    Aggiungiamo la pasta che abbiamo scelto e serviamo ben caldo, aggiungendo formaggio grattugiato a piacere.
Dall'orto alla tavola....BUON APPETITO!


Minestra con i Tenerumi (e la Cucuzzedda)

lunedì 14 ottobre 2013

Ottobre: semina e raccogli

Quest'anno il mese di ottobre arriva con un po' di ritardo regalandoci ancora delle tiepide giornate ma il nostro orto richiede le nostre cure e soprattutto grande attenzione alle possibili gelate notturne.

Gli ultimi raccolti dell'estate

 
Verdure
Si possono ancora raccogliere nel nostro orto il basilico (prima che le piantine concludano il proprio ciclo vegetativo), alcune varietà di pomodori (potete raccogliere anche i pomodori verdi, ottimi per fare la marmellata), i peperoni e alcune varietà di zucchine (come quella bianca lunga siciliana - vedi ricetta Cucuzzedda e Tenerumi).
A seconda di quanto si è seminato nei mesi precedenti si possono raccogliere anche rucola, lattuga, spinaci, prezzemolo e rosmarino.

 
Frutti
Fuori dal nostro orto si possono ancora raccogliere funghi, castagne, mandorle, nocciole e noci (da conservare in luogo fresco, asciutto ed arieggiato).
Per chi ha la fortuna di avere viti è l'ora di ultimare la vendemmia ed iniziare la raccolta delle olive, anche se ancora quest'ultime sono un po' in ritardo.
Ad ottobre si raccolgono mele e pere e nelle regioni più miti si potranno già raccogliere kiwi e limoni.

 
Erbe aromatiche e officinali
Per quanto riguarda le erbe aromatiche, è il momento ideale per mettere a dimora erba cipollina, menta, origano, alloro e borragine e per trapiantare (e dividere) salvia, timo, rosmarino e maggiorana.
 
Cosa si semina ad ottobre
 
E' possibile seminare in ambiente protetto o in pieno campo (ma solo nelle regioni con clima molto mite) le seguenti specie di verdure:

  • barbabietola
  • bieta
  • carote
  • cavolo verza
  • cime di rapa
  • fave
  • finocchi
  • indivia
  • lattuga
  • piselli
  • prezzemolo
  • radicchio
  • ravanelli
  • rucola
  • scarola
  • spinaci
  • valeriana
     
 
Cosa si trapianta ad ottobre:

Nel mese di ottobre possono essere trapiantati e disposti in pieno campo:
  • aglio
  • cipolle
  • bieta a coste
  • cavolo cappuccio - cavolo broccolo – cavolfiori
  • cicoria
  • cime di rapa
  • lattughe
  • finocchi

Calendario lunare

Luna crescente: 7-18 ottobre 2013

Approfittiamo di questi giorni per effettuare la semina di ravanelli, carote, cavoli, lattughe, sia in semenzaio sia in piena terra.

Raccogliamo le erbe aromatiche da riporre ad essiccare (alloro, origano, prezzemolo, rosmarino, salvia e timo). Procediamo al trapianto delle erbe aromatiche ed alla loro moltiplicazione.

Luna calante: 1-4 e 21-31 ottobre 2013

Approfittiamo di questi giorni per seminare cavolo verza, indivia, radicchio, fave, piselli, spinaci.
 

I consigli di Papero Blu per l'orto:
  • Via via che liberiamo i terreni dalle coltivazioni non ci scordiamo di concimare e vangare: la terra sarà più porosa grazie alle gelate invernali e verranno debellati i parassiti.
  • Continuiamo con l’imbianchimento (attraverso il procedimento di rincalzatura) di cardi, finocchi, sedani, indivie, radicchi, porri: proteggiamo con la terra la parte che emerge dalla terra in modo tale che rimanga bianca.

I consigli di Papero Blu per il giardino:
  • Mettiamo a dimora siepi, alberi e arbusti da giardino.
  • Interriamo i bulbi a fioritura primaverile.
  • Facciamo talee e margotte.